Normalità 2.0

Si preannuncia come il caso televisivo queer dell’anno e sbarcherà sul canale Nbc quest’autunno di martedì: stiamo parlando di The New Normal, sit-com brillante non allineata che rappresenta una sorta di evoluzione del focolare domestico gay di Modern Family. Si racconta infatti di una coppia omosessuale, formata dai realizzati Bryan e David, vita agiata a Beverly Hills e un unico cruccio: non avere un bimbo. Ma quando conoscono l’effervescente Goldie, mamma single di una vivace bimba di otto anni, Shania, in fuga da una vita non facile che le sta decisamente stretta, si rendono conto che sarebbe la mamma surrogata perfetta per la loro creatura. Ma c’è un ma. Anzi, una “mà”, ossia la mamma di lei razzista e intransigente, la burbera Jane, che per la sua Goldie sognava un destino da mogliettina tradizionale e rappresenterà inizialmente un intralcio non da poco per i progetti della figlia ma piano piano riconsidererà le sue posizioni su ciò che si ostina a considerare “non normale”.
La vera originalità di The New Normal sta in realtà non tanto nel fatto che la vera “nuova famiglia” sarà quella gay con prole, bensì quest’ultima allargata alla mamma surrogata e al suo nucleo di affetti in uno scambio continuo di sentimenti, emozioni e anche situazioni divertenti che li farà crescere insieme e affrontare con maggiore consapevolezza le sfide della vita.
Produce e firma la sceneggiatura il fidato e lungimirante ideatore del successo musical globale Glee, ossia il prolifico Ryan Murphy (con American Horror Story ha realizzato ben tre serie in tre anni!) che si fa affiancare da un robusto finanziatore, nientemeno che la 20th Century Fox. Collabora allo script una sua collega con cui Murphy aveva già lavorato per Glee, Allison Adler, che ha potuto offrire un contributo fondamentale in quanto una situazione simile alla trama di The New Normal l’ha vissuta sulla propria pelle: insieme alla sua storica compagna Sara Gilbert ha avuto due figli attraverso l’inseminazione artificiale (purtroppo l’anno scorso si sono lasciate e ciascuna ha ottenuto la custodia di uno dei due).
Occhio al cast che promette scintille: il sensibile e fantasioso Bryan è interpretato da Andrew Rannels, attore e cantante con solida carriera a Broadway (ha vinto un Tony Award per The Book of Mormon e anche un Grammy per il miglior album musical teatrale) che qualcuno ricorderà anche nella sitcom Girls nel ruolo dell’ex boyfriend della protagonista Hannah alla quale rivela di essere gay. Il suo compagno è più razionale e tradizionalista (“un’ottima miscela, ben strutturata” secondo Rannels) e ha il volto rassicurante di Justin Bartha, fascinoso trentatreenne di Fort Lauderdale apparso in una manciata di popcorn movie quali A casa con i suoi e Una notte da leoni, sequel compreso. “Interpreto David che di mestiere fa il ginecologo”, spiega con sorriso malizioso Justin Bartha in un’intervista promozionale, “ma non gli piace molto il suo lavoro. Ed è piuttosto nervoso riguardo al fatto di avere un figlio. L’idea infatti gli viene dal suo partner Bryan e questo progetto serve a fargli scoprire una parte di sé che gli consente di far connettere la vita personale a quella professionale. Ciascuno cerca la felicità, e la famiglia gay la cerca esattamente come le coppie etero. Lo spirito di questo show è proprio questo, e secondo me viene reso perfettamente”.
Una curiosità: Andrew Rannels è dichiaratamente gay mentre Justin Bartha è etero nonché storico ex di una delle gemelle Olsen, Ashley. La solare e un po’ ingenua Goldie è interpretata invece dall’emergente Georgia King apparsa in One Day e La duchessa.
Ma la vera punta di diamante è una smagliante Ellen Barkin – in Modern Family è l’agente immobiliare avvoltoio Mitzi Roth ma noi la ricordiamo soprattutto per il suo ruolo “pre-gender” nella celebre commedia anni ’90 Nei panni di una bionda di Blake Edwards – negli scomodi panni della madre dominante e bacchettona di Goldie, da cui ci aspettiamo appetitose scenate al calor bianco.
“Sì, Jane è davvero rude, è proprio razzista, sempre pronta a scontrarsi verbalmente ed è onestamente una persona stressante, pronta a dire la sua su chi vuole andare per la propria strada – spiega la Barkin. È molto distante da me, ma adoro esplorare questo personaggio proprio perché non mi assomiglia: è davvero una sfida interpretarlo”.