Scott Pilgrim

Rapiti fin dalla tenera età da videogame, Facebook e da tutti gli I-gadget immaginabili dal mercato, i giovani di oggi leggono poco i fumetti, mentre l’editoria di casa nostra si accontenta di rivolgersi a un pubblico sempre più ristretto e invecchiato. Solo i fumetti nipponici e qualche supereroe americano si salvano, riuscendo a catturare ogni tanto l’attenzione dei ventenni.
Poi c’è Scott Pilgrim, ovvero: il primo fumetto generazionale per i ventenni occidentali degli anni duemila…
Scott ha 23 anni, è etero ma anche decisamente sfigato. Vive a Toronto, perdendo il giorno tra una partita e l’altra all’ X-Box e strimpellando senza convinzione il basso nella band fondata con gli amici, i Sex Bob-omb. Il suo miglior sodale e confidente è gay, si chiama Wallace ed è molto più scafato e intraprendente di lui. Quando Scott s’invaghisce della misteriosa Ramona Flowers, pony-express americana sbucata in roller-blade da un’autostrada dell’iperspazio, cominciano i suoi guai, e a nulla varranno i saggi consigli di Wallace. Perché Ramona ricambia le attenzioni di Scott, ma ha dalla sua sette ex-fidanzati malvagi che tornano dal passato per scovarlo e ucciderlo! Tra gli ex c’è anche una ex di Ramona, una ninja bionda lesbica di nome Roxie, che Scott sconfigge a colpi di spada nel quarto volume. Nella storia compaiono anche due ex fidanzate di Scott che vengono sorprese a pomiciare tra loro, e l’imperturbabile Joseph, giovane gay barbuto responsabile di un inatteso coming-out di un altro personaggio, alla fine del sesto e ultimo volume. Come fosse un concentrato di stupore naïf di fronte alla complessità della vita, tra cui anche l’omosessualità di alcuni esseri umani, Scott è il protagonista perfetto per attirare le simpatie dei giovani lettori, spesso insicuri e impacciati nei loro primi approcci sentimental-sessuali. L’intera vicenda, poi, col pretesto delle difficoltà da superare ogni volta per accedere ad un livello di “vita” superiore (schema mutuato dai videogiochi), si rivela una splendida metafora del percorso accidentato che porta ciascuno di noi alla vita adulta.
L’autore di Scott Pilgrim è un canadese di origini coreane: Lee O’Malley ha amalgamato in modo originale manga e anime giapponesi col fumetto minimalista indipendente americano, i videogiochi, la musica rock e i film di arti marziali, parlando a un pubblico post-adolescente come lui – che ha iniziato a pubblicare il fumetto nel 2004, a 25 anni – ma deliziando anche i lettori più grandicelli, stregati dalle infinite citazioni nerd leggibili a più livelli. Il tutto ottenuto senza ricerche di marketing sofisticate ma con l’imprevedibile genialità della passione.
Il fumetto si è concluso in Canada nell’estate del 2010 in un crescendo di invenzioni grafiche e narrative, e ancor prima dell’uscita dell’ultimo libro s’è visto omaggiato di una fantasmagorica trasposizione cinematografica con la regia di Edgar Wright, uscita nelle sale italiane il 18 novembre.